Primo Intervento...

Qualche semplice consiglio su:

Avvelenamento

Morsi di animali e punture di insetti

Colpo di calore, colpo di sole e congelamento

Svenimento e shock

Ustioni

 
     

 

AVVELENAMENTO

I prodotti più pericolosi :
  • detersivi per lavastoviglie
  • igienizzanti per il water
  • pulitori per forni e metalli
  • prodotti anticalcare
  • pulitori per vetri
  • candeggina
  • antitarme
  • smacchiatori ( trielina - benzina )
  • solventi per vernici
  • smacchiatori per ruggine
  • insetticidi

farmaci pericolosi se ingeriti accidentalmente da un bambino :

antistaminici, antidepressivi, sonniferi, anti-ipertensivi, anticonvulsivanti, anticoagulanti, vasodilatatori, aspirina, paracetamolo, antitosse, antidiabetici orali

QUALI I SINTOMI ?

Mal di pancia, vomito, diarrea, bruciore alla gola, respirazione difficile



COSA FARE ?

  • Recarsi immediatamente al più vicino Pronto Soccorso, anche se non si notano segni particolari.
  • Occorre essere tempestivi !
  • Portare con sé la scatola della medicina ingerita o il contenitore del liquido o polvere ingerito.
  • Chiamare un Centro Antiveleni, se il Pronto Soccorso è molto distante o c'è difficoltà a raggiungerlo.
  • Per provocare il vomito ,se consigliato dal Centro Antiveleni, mettere con delicatezza due dita in gola al bambino.


COSA NON FARE !

  • Provocare il vomito, se non espressamente consigliato dal Centro Antiveleni.
  • Non somministrare latte, in quanto contiene alcuni grassi che possono favorire l'assorbimento di alcuni veleni ingeriti.

   Vai ai centri antiveleni       

 

 

 

 

MORSI DI ANIMALI E PUNTURE DI INSETTI  

Un morso di animale, quale cane, gatto, topo, criceto, porcellino d'India, scoiattolo, non deve essere trascurato in quanto può essere responsabile insieme alla ferita anche di severe infezioni, quali la rabbia o il tetano ed altre malattie virali.
La cura immediata di una morsicatura o di un graffio di un animale deve essere la pulizia della ferita il più possibile.
La parte lesionata deve essere lavata con acqua, insaponata più volte, sciacquata abbondantemente e disinfettata con acqua ossigenata o basi di ammonio quaternario. Va poi protetta con una garza sterile
La persona deve andare da un medico o meglio al Pronto Soccorso, dove eventualmente verrà effettuata la vaccinazione antitetanica o quella antirabbica.
In caso di morso di vipera potrebbero essere necessari, in situazioni gravi, anche la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco. Però normalmente la situazione non è così drammatica. La persona morsa dalla vipera prova un dolore intenso nella zona colpita, si sente debole e avverte una sensazione di nausea.
Se la respirazione e il battito cardiaco sono regolari bisogna far stendere la persona ed isolare l'arto colpito dalla circolazione: si lega con un laccio l'arto colpito, a distanza di circa cinque centimetri dal morso. Per questo si può utilizzare una cintura, una striscia di tessuto o di gomma elastica. Lo scopo è quello di evitare che il veleno invada tutto l'organismo.
La parte morsicata dalla vipera deve essere posta più bassa del livello del cuore, quindi sia le gambe sia le braccia non devono essere sollevate o fatte appoggiare a cuscini o ad abiti ripiegati. E' preferibile immobilizzare l'arto colpito con una steccatura, per evitare che il movimento possa diffondere il veleno nell'organismo, più facilmente.
Non si deve applicare ghiaccio sulla ferita né fare un'iniezione di siero antivipera senza il medico, in quanto la persona potrebbe essere allergica a questa sostanza.
La persona deve essere accompagnato il prima possibile al Pronto Soccorso, evitando affaticamenti. E' meglio trasportarlo a braccia o in barella fino all'automobile, perché il moto mette maggiormente in circolazione il sangue e diffonde maggiormente il veleno.
Ad evitare agitazione è bene sapere che prima che il morso di vipera produca effetti gravi devono passare almeno due ore.
La puntura d'insetto può essere pericolosa solo se colpisce particolari zone del corpo (occhi, labbra e in generale il viso, lingua e gola), oppure se ad essere punto è un bambino molto piccolo o se la persona soffre di forme allergiche. In quest'ultimo caso esiste il rischio del cosiddetto "shock anafilattico".
Per prima cosa è necessario rimuovere il pungiglione eventualmente conficcato nella pelle: l'operazione deve essere effettuata servendosi di una pinzetta. La cautela deve essere notevole in quanto schiacciando il pungiglione si può involontariamente iniettare altro veleno in esso contenuto. Dopo aver disinfettato la puntura con acqua ossigenata si deve passare sopra un batuffolo con ammoniaca (disattiva il veleno) e poi applicarvi un cubetto di ghiaccio (rallenta l'assorbimento).
Se la persona è stata punta in bocca è necessario farle fare dei gargarismi con acqua fredda salata (due cucchiaini di sale fino per bicchiere d'acqua). Per attenuare il dolore giova mettere in bocca un cubetto di ghiaccio. Un vecchio rimedio popolare era quello di cospargere il punto colpito di urina (che contiene ammoniaca); in situazioni d'emergenza può essere una misura utile.
Se, nonostante queste cure, la zona colpita rimane gonfia e dolente bisogna rivolgersi al medico.
Nel caso la puntura d'insetto dovesse dare luogo ai sintomi dello stato di shock (la persona appare pallida, sudata, con sensazione di vertigine, tossisce, respira male, si sente debole, perde conoscenza, si copre di orticaria o presenta gonfiore intorno alle labbra ed agli occhi) è necessario chiamare immediatamente un'ambulanza e rivolgersi al Pronto Soccorso.
Va fatto sdraiare il paziente e lo si avvolge in una coperta. La respirazione va tenuta costantemente sotto controllo perché potrebbe esserci bisogno della respirazione assistita, bocca a bocca.
Anche il contatto casuale, in mare, con una medusa può essere fastidioso: l'animale viene in collisione con una parte del corpo e si può appiccicare come una ventosa.
E' una sostanza fortemente irritante quella prodotta ed è di natura basica (come ad esempio l'ammoniaca). Una cosa da fare, per neutralizzare la sostanza basica, è di porre sulla zona di contatto una sostanza acida, come l'aceto da cucina, che neutralizza il veleno.

 

 

 

 

COLPO DI CALORE, COLPO DI SOLE E CONGELAMENTO

Il colpo di calore è il severo disturbo causato da una temperatura troppo alta, associata ad un elevato tasso di umidità e alla mancanza di ventilazione, a cui l'organismo non riesce ad adattarsi.
Può manifestarsi anche in un ambiente chiuso oppure in un luogo dove non batte direttamente il sole.
Inizia con un senso di irrequietezza, mal di testa, ronzii agli orecchi. In un breve tempo la temperatura del corpo raggiunge e supera i 38,5 gradi. La pelle è calda al tatto e appare congestionata. Il viso diventa bluastro, il respiro è accelerato, il cuore batte disordinatamente e la pupilla appare dilatata. Non c'è sudorazione e la pressione si abbassa a tal punto da portare allo svenimento.
É necessario trasportare subito la persona in un luogo fresco, ombroso e possibilmente ventilato. Va quindi sdraiata sulla schiena con le gambe sollevate e svestita completamente.
Con un asciugamano o un panno imbevuti di acqua fredda è necessario tamponare più volte il corpo dell'ammalato allo scopo di far scendere la temperatura. Ogni volta che l'asciugamano diventa tiepido va nuovamente immerso in acqua fredda. Se possibile, è bene anche porre una borsa di ghiaccio sulla testa della persona.
La temperatura corporea va tenuta costantemente sotto controllo: se scende al di sotto dei 38 gradi è bene sospendere gli impacchi e asciugare la persona. Se la temperatura risale invece è necessario riprendere l'operazione di raffreddamento.
Al più presto possibile si deve chiamare un'ambulanza: il trasporto in ospedale e il ricovero sono indispensabili.

Il colpo di sole compare dopo una lunga esposizione ai raggi solari. Il primo segnale del disturbo è un malessere generale e improvviso a cui seguono mal di testa, sensazione di vertigine, nausea. La temperatura corporea si alza, la pelle appare secca e molto arrossata.
La prima cosa da fare è portare la persona colpita in un luogo fresco, ombroso e ventilato e farla sdraiare a terra a pancia in su, tenendole le gambe sollevate rispetto al resto del corpo.
Immergere un lenzuolo o un grande asciugamano in acqua fredda e poi avvolgervi la persona per farle sentire un immediato benessere. Se è possibile, è ancora meglio riempire una vasca d'acqua fredda e farvi distendere il colpito. Consigliabile anche una borsa di ghiaccio sulla testa: tutti i provvedimenti hanno lo scopo di far abbassare la temperatura del corpo.
Se dopo circa mezz'ora di "trattamento refrigerante" la temperatura non scende, è assolutamente necessario chiamare un'ambulanza per il trasporto al Pronto Soccorso.
É sconsigliabile infatti accompagnare la persona con la propria auto, soprattutto se la giornata è molto calda e se batte il sole: il tragitto in un ambiente non attrezzato potrebbe peggiorare la situazione.
Per togliere il bruciore della pelle e dare quindi un pò di sollievo alla persona, è molto efficace, in attesa di cure più specialistiche, appoggiare sulle zone arrossate qualche fetta di pomodoro fresco

Il congelamento si verifica quando una parte del corpo (in genere sono più facili al problema le dita delle mani e dei piedi, il naso e le orecchie) si raffredda fino a tal punto che i liquidi contenuti si ghiacciano.
Inizialmente il congelamento si manifesta con un rossore intenso della pelle accompagnato da un dolore acuto, simile a una puntura di spillo. In breve tempo la pelle da rossa diventa bianco-giallastra, fredda e priva di sensibilità. In alcuni casi sulla parte interessata si formano delle vescicole.
Nello stadio avanzato il dolore scompare, in quanto il congelamento provoca la scomparsa della sensibilità della zona colpita. É proprio questo il motivo per cui alcune persone non si rendono conto del problema se non viene loro segnalato da qualcuno che si accorge del mutato aspetto di una determinata zona del corpo.
Come trattamento immediato è importante coprire le parti congelate con indumenti caldi, possibilmente di lana.
Se si tratta delle dita delle mani si può tentare di riscaldarle il più possibile ponendole sotto le ascelle. Le parti colpite non devono in nessun modo essere sfregate o strofinate.
La persona deve immediatamente recarsi in un ambiente chiuso e ben riscaldato.
Le parti congelate devono essere immerse in acqua moderatamente calda (intorno ai 37-38 gradi, in pratica come la temperatura del corpo). L'acqua bollente, invece, fa peggiorare la situazione.
Vietato anche esporre la parte colpita a fonti di calore diretto quali stufe, caloriferi, fiamma del caminetto: non bisogna infatti dimenticare che la persona non ha più la sensibilità della parte e quindi potrebbe ustionarsi senza rendersene conto.
I bagni in acqua calda devono proseguire fino a quando la pelle non avrà recuperato il suo colorito rosato e una certa sensibilità. Contemporaneamente è bene porgere alla persona una bevanda calda (tè, caffè) non alcolica.
Le parti congelate non devono essere nuovamente esposte al freddo per qualche tempo: se la persona dovesse uscire, è necessario che le copra bene con più indumenti sovrapposti.
Il medico deve essere chiamato in ogni caso, anche se la situazione pare evolvere per il meglio.
Nei casi più seri, il congelamento porta alla morte dei tessuti colpiti: in questa circostanza la parte colpita assume un colorito nerastro. Se così fosse è indispensabile coprire bene la persona e accompagnarla subito al Pronto Soccorso.

 

 

 

 

SVENIMENTO E SHOCK


Lo svenimento, che in medicina viene chiamato lipotimia, è una transitoria perdita della normale attività della coscienza dovuta ad un'improvvisa mancanza di afflusso di sangue al cervello. Quest'ultima dipendente da un improvviso abbassamento della pressione sanguigna (la massima può scendere anche sotto gli 80 (mm Hg).
La causa può essere una forte emozione, la permanenza in luoghi troppo caldi e troppo affollati in cui non c'è ricambio d'aria, una lunga permanenza a letto (per malattia), un digiuno prolungato o un pasto eccessivamente abbondante, uno sforzo fisico intenso o una lunga permanenza in piedi (in chiesa, in una fila, ad una conferenza, ecc.).
É sempre preceduto da pallore, barcollamento, sensazione di nausea, ronzio alle orecchie, annebbiamento della vista, sudorazione fredda. Dopo questi segnali d'allarme la persona perde conoscenza per un periodo di tempo che difficilmente supera i 2-3 minuti. Se il soggetto ha avuto questi problemi altre volte e se ha la presenza di spirito può sdraiarsi autonomamente ed evitare di svenire.
Per prima cosa è opportuno far sdraiare la persona sulla schiena tenendole le gambe sollevate: la testa deve essere la parte più in basso di tutto il corpo. Gli abiti devono essere slacciati, la cintura ed eventualmente la cravatta allentate.
Se ci si trova in un ambiente chiuso è bene aprire la finestre o, almeno ventilare la persona, agitando un ventaglio o un giornale sul viso.
Quando riprende conoscenza è importante che stia sdraiata, sempre a gambe sollevate, per almeno una ventina di minuti: con questo accorgimento si mette al riparo dal rischio di svenire di nuovo.
Non bisogna somministrarle né bevande alcoliche, né caffè, né tanto meno medicinali, specie durante la fase di incoscienza: si può rischiare di fare inalare (mandare nei polmoni) quello che si vorrebbe fare ingoiare.
Può essere importante sdrammatizzare la situazione incoraggiando il paziente, mostrandosi tranquilli e facendo capire che si tratta di un episodio che riveste poca importanza.
Nel caso in cui dovesse ripetersi, è bene invece consultare il medico.
Lo shock è la grave conseguenza del mancato arrivo del sangue ai tessuti dell'organismo.
Si può manifestare in seguito a un trauma interno (rottura improvvisa di un organo) o a un'emorragia (perdita di sangue), oppure può insorgere a causa di una violenta emozione (alluvione, terremoto, incendio, ecc.), può comparire in seguito a un'ustione o dopo una lunga esposizione al freddo (neve, mare).
Può essere provocato anche dall'abuso di particolari farmaci (barbiturici, diuretici, vasodilatatori) o dalla puntura di un insetto, nel caso in cui la persona sia allergica a quel veleno (a volte anche quelo delle api).
Qualunque ne sia la causa, lo shock presenta sempre gli stessi sintomi, in base ai quali viene diviso in tre stadi.
Si parla di shock di primo stadio o di pre-shock quando il cuore tende a disordinatamente, il paziente ha freddo e appare di colorito molto pallido.
Nel secondo stadio (shock moderato) la pressione si abbassa molto, la persona avverte una sensazione di irrequietezza e sulla sua pelle appaiono delle striature cianotiche.
Nel terzo stadio, detto anche shock severo, il battito del cuore è molto irregolare, la respirazione è alterata, lo stato mentale è confuso e compare un'incoercibile sonnolenza.
Caratteristica di questo stadio è la cosiddetta anuria, che è l'impossibilità di fare pipì. Arrivando poco sangue al rene, coem a tutti gli organi, il soggetto non produce urina. Tale condizione è molto seria in quanto tutte le sostenze tossiche prodotte dall'organismo vengono con l'urina: in questo caso rimangono nell'organismo danneggiandolo.
Il passaggio da uno stadio all'altro, cioè l'aggravarsi dello shock, è del tutto indipendente dalla causa che lo ha scatenato. É importante inoltre sapere che lo stato di shock può insorgere anche diverse ore dopo il trauma, la puntura d'insetto, l'ustione e così via.
Proprio per questo motivo è importante tenere sotto osservazione per diverse ore la persona che abbia vissuto una situazione a rischio di shock: solo così si può essere pronti a intervenire fin dai primissimi segnali.
Per quanto riguarda il trattamento d'urgenza, per prima cosa è fondamentale riconoscere o almeno sospettare uno stato di shock, così da correre subito ai ripari: se la persona sente battere il cuore forte e nello stesso appare pallida e la pelle è fredda al tatto, bisogna farla sdraiare subito sulla schiena avvolgendola in una coperta calda.
Il medico va contattato prontamente.
Se la persona è già in uno stato di shock più avanzato è necessario chiamare immediatamente un'ambulanza, specificando di che cosa si tratta e possibilmente indicando la probabile causa della situazione (per esempio se la persona è stata punta da un'ape oppure ha vissuto un'emozione troppo intensa e violenta).
Nel frattempo si deve coprirla e tenere controllata la funzione respiratoria. Se è necessario, bisogna eseguire prontamente la respirazione artificiale.
La persona colpita da shock deve comunque essere ricoverata in ospedale.

 

 

 

 

USTIONI


L'ustione è una lesione dei tessuti (specie pelle e strati profondi) provocata dal contatto con calore elevato o con sostanze chimiche, quali gli acidi, le basi forti e i solventi.
Le ustioni vengono divise in tre tipi, a seconda della loro gravità:

  • primo grado (la più lieve) quando la pelle appare semplicemente arrossata e da luogo a un dolore bruciante ma sopportabile;
  • secondo grado l'ustione che rende la pelle gonfia, dolente, arrossata e cosparsa di vescicole piene di liquido;
  • terzo grado (la più grave) quando la pelle appare annerita e letteralmente carbonizzata.

Il trattamento d'urgenza delle ustioni deve tendere a raffreddare la zona colpita: qualunque sia la serietà del danno, in modo da fermare la progressione della lesione procurata dal calore. Per prima cosa è necessario mettere la parte ustionata a contatto con acqua corrente fredda, almeno per cinque minuti. In alternativa si può effettuare un impacco freddo, utilizzando un panno pulito imbevuto di acqua.
Se l'ustione è lieve questo trattamento risulta sufficiente per risolvere la situazione. É però opportuno rivolgersi al medico per fargli controllare la lesione, la validità della vaccinazione antitetanica ed eventualmente per fargli effettuare un richiamo.
Se si è invece in presenza di ustioni più serie (di secondo e di terzo grado), dopo aver raffreddato la zona colpita con acqua è importante rivolgeri al più vicino Pronto Soccorso oppure chiamare un'ambulanza. Non bisogna in nessun caso applicare pomate, oli o ghiaccio che potrebbero peggiorare la situazione: l'unica cosa da mettere è l'acqua fresca. Se è possibile, è opportuno applicare immediatamente sulle ustioni del viso un panno imbevuto di acqua fredda (non bisogna mai mettere ghiaccio!), nel tentativo di proteggere organi delicati quali gli occhi e di minimizzare eventuali lesioni deturpanti.
Nel caso in cui gli abiti siano rimasti attaccati alla pelle ustionata non bisogna tentare di scollarli: è il medico che effettuerà questa operazione senza provocare ulteriore danno.
Se ci si trova nella situazione di dover soccorrere una persona avvolta dalle fiamme, bisogna innanzi tutto spegnere il fuoco soffocando con una coperta o con un indumento sufficientemente ampio, evitando indumenti sintetici o materiale di plastica.
L'infortunato in questo caso potrebbe aver bisogno di un'assistenza respiratoria, bocca a bocca, e quindi, appena spente le fiamme, può essere necessario controllare che il respiro della persona sia presente, che sia regolare (almeno 16 respiri al minuto) e che la bocca sia libera da sostanze estranee.
La cosa più importante da fare, nei casi gravi, è chiamare un'ambulanza o rivolgersi al Pronto Soccorso.

How to cure impotence with pills in Australia ? Just buy them online in priligy australia online pharmacy. Für die Schweiz hier: http://www.schweiz-ed.com/ viagra Schweiz 100mg. Viagra rezeptfrei im Schweiz! Ženska Viagra Predaj-Koupit Viagra Generická v lékárně online.
© Copyright 1998 - 2005 QuadComm, Inc. - OMNIA OFFICE sas

Farmacia Carnazzo Dott. Maurizio (P. IVA: 00822070884)