Itinerari turistici...

 

SULLE TRACCE DI MONTALBANO

 

In collaborazione con

ESCLUSIVISTA della "Casa" (set cinematografico) del Commissario Montalbano 

bed & breakfast    

  

Da: "Sorrisi e canzoni TV" n.24 del 14/06/2003, pag.12

 

 

 

Casa di Montalbano: Vista sul mare

Le 5 Foto in alto sono

di proprietà DISCOVERINGSICILY e coperte da Copyright©

per gentile concessione

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UN TERRITORIO RICCO DI TESTIMONIANZE DEL PASSATO

di Giuseppe Miccichè (Storico)

Con una posizione veramente privilegiata, dirimpetto all'arcipelago maltese e spartiacque tra il versante che giunge fino alla Marza e quello che si stende fino a Gela, il territorio santacrocese ebbe una crescente rilevanza da quando venne colonizzato dai Cilliri di Siracusa al seguito degli ecisti Dascone e Menacle.

Già dai secoli più lontani era stato abitato, come dimostrano i resti di insediamenti con abbondante suppellettile e i sepolcreti sparsi qua e là nell'entroterra, come pure le fondamenta di capanne circolari, studiati da Paolo Orsi e Biagio Pace e in anni più recenti da Paola Pelagatti e Giovanni Di Stefano.

Sul versante di ponente nel VI secolo a. C. venne a porsi Camarina, cogliendo e sviluppando le potenzialità del sito sul piano economico e militare, quale crocevia di molte rotte mediterranee e concreta espressione della epicrazia siracusana, ma pagando poi, in date diverse, con la distruzione o l'evacuazione, proprie volontà di autonomia dalla città‑madre ed incoerenze di alleanze, fino al 258 a.C., quando subì l'assalto delle milizie romane.

Il tratto di mare antistante l'antica città conobbe ancora una frequentazione abbastanza vivace, come dimostrano le chiglie di navi e le anfore e i depositi di monete che il nucleo operativo del Museo di Camarina ha localizzato e in parte recuperato.

La scomparsa di Camarina almeno come entità urbanistica, economica e politica di grande rilievo diede forza aggregativa ai suburbi che già da tempo sorgevano nel versante est: Vigna di Mare, Anticaglie, Pirrera, Mirio, Cinta, San Martino, determinando lo sviluppo delle Caucane, città articolata con porticcioli naturali che le permettevano di ereditare una parte del traffico via mare della sventurata città.

Le testimonianze di questo periodo storico fino al Cristianesimo emergono qua e là in siti particolari entro un'area che dal mare giunge alle Muraglie. Importante dovette essere Vigna ( o Bagno) di Mare, dove il Fazello vedeva una chiesa sopra un colle, posta sopra colonne, detta "Steriopinto", e dove oggi sono visibili frammenti di statue e cocciame vario incorporati in case rurali e muri a secco.

Una certa rilevanza dovette avere l'insediamento della Pirrera sul pianoro sovrastante il Mulino Vecchio, dove resistono ancora camerette sepolcrali con arcosoli nelle pareti e i resti di una chiesetta con pavimento a mosaico scavata nel '62 dal Gentili, già depositari di tavolette e lastre che ricordano tra l'altro il presbitero Trifone. Non meno importante, anche per gli sviluppi successivi, dovette essere, più a nord, un casale sul poggio sovrastante la Fontana Paradiso, forse con rocca e tempio e archi diffusi fino all'omonima "costa".

Qui, propriamente in località Mezzagnone, resiste al tempo un massiccio edificio a cupola, in blocchi squadrati, osservato con giustificato interesse e descritto dal Principe di Biscari, dall'Houel e poi dallo Schubring e dall'Orsi, forse collegato alle tombe subdivali del Mirio ed erroneamente detto da diversi "Bagno di mare" come ripetizione di quello similare ( non più esistente) che sorgeva a Vigna di mare.

A est di Punta Secca, in località Anticaglie (l'odierno. Parco di Caucana) si sviluppò un insediamento, oggi fondamenta di edifici e magazzini a più ambienti, e dai resti di una basilichetta con sepolture laterali.

Segni della successiva età bizantina e di quella musulmana resistono negli approdi di Caucana, da cui, come attesta Procopio, nel 536 mosse Belisario per snidare i Vandali da Malta, in elementi della locale agricoltura e in altri di natura comportamentale e linguistica ancora oggi rilevabili nei toponimi, nel dialetto locale, in alcune tradizioni.

Segni più cospicui testimoniano la successiva età normanna, qui iniziata dopo che nel 1091 dal porto di Rosacambra (Capo Scalambri, oggi Punta Secca) -come attestano il Malaterra e frà Simone da Lentini- s'era mosso il Conte Ruggero contro i musulmani dell'arcipelago maltese.

L'antico casale nei pressi della Fontana Paradiso e della massiccia costruzione del Mezzagnone tornò allora a vivere, ereditando attività e coloni degli altri insediamenti, forse recuperando l'antico castrum e il tempio intracimiteriale, un cui dipinto, raffigurante Sant'Elena che ritrova la Croce di Cristo, diede il nome, Casale Sanctae Crucis de Rosacambra, all'insediamento e al territorio fino al mare.

Contrada Santalena, diffusamente esplorata tra il 1990 e il 1993, a seguito di lavori, poi interrotti, per la costruzione di un mercato, mostrò rocchi di colonne e blocchi di arenaria squadrati, appartenenti forse alla basilichetta cimiteriale, tombe di varia forma, resti di edifici con muratura a doppio paramento, e di una fornace.

Dal mare, lungo il Vallone della Fontana fino a Santalena, questo patrimonio resiste, anche se con difficoltà crescente, alla erosione del tempo, costituendo motivo di forte richiamo per numerosi turisti e di vivo interesse per archeologi e studiosi.

 

 

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Il sito istituzionale

 

 

S. Croce Turisti attirati dalla “casa di Montalbano”
È boom a Punta Secca


Federico Dipasquale


S. CROCE CAMERINA – L'effetto d'immagine creato dalla sere televisiva del commissario Montalbano ha acceso i riflettori su Punta Secca. Già negli anni passati, la borgata era stata rivalutata per la sua versatilità, adesso grazie all'“effetto Montalbano”, Punta Secca sta diventando polo d'attrazione turistico. Alla crescita non è stato abbinato l'incremento della recettività turistica, se si considera che i posti letto ufficialmente denunciati all'Aapit sono solo quelli dei vari camping di Punta Braccetto. Una nota positiva però arriva da due nuovi “bed and breakfast” sorti nel comprensorio e da una offerta crescente di abitazioni in affitto. Il problema è destinato ad acuirsi con l'approssimarsi dell'estate. Al Comune sono tante le richieste giunte da agenzie del nord Italia per prenotazioni in strutture tipo villaggi turistici o hotel-club, che, purtroppo, mancano. Dovrebbero sorgere, ma in futuro. Nelle osservazioni al Prg che si stanno discutendo in consiglio comunale ci sono iniziative di questo genere, segno evidente che qualcosa si sta muovendo. E' importante comunque vedere a Punta Secca comitive di gitanti che arrivano per visitare “la Casa di Montalbano”. Questo è certamente il segnale che la frazione sta diventando meta turistica.

Da "La Gazzetta del Sud" del 28/04/2003

 

 

Casa di Montalbano: alla sinistra del faro, in basso

 

      

Casa di Montalbano: in fondo sulla destra (sul mare) e P.zza Faro

Casa di Montalbano: sotto il Faro

 

 

Nota del WebMaster:

Nell'immensa rete Internet ho avuto modo di appurare quante e quali "non verità" siano state scritte sui "luoghi" della famosa serie televisiva "Il commissario Montalbano", quante e quali "manovre" per accaparrarsi la paternità di atmosfere e panorami che solo la nostra Provincia e il nostro Comune offrono (tanto da far intervenire personalmente in una intervista  televisiva lo stesso Attore della Serie, Luca Zingaretti)...  addirittura un Comune, Porto Empedocle, ha cambiato nome in VIGATA!!! Per questi motivi abbiamo deciso di dare il Nostro piccolo contributo sia ai nostri Luoghi sia, sopratutto, a chi, navigando in rete, si imbatta in uno degli innumerevoli Siti che decantano ciò che la Natura e la Storia hanno dato ad altri...

Per il Visitatore: 

i Romanzi di Camilleri sono, in realtà, ambientati nell'Agrigentino

(indubbiamente bello e ricco di Storia anch'esso), ma

i Luoghi VISTI nella Serie televisiva sono PRATICAMENTE TUTTI nella nostra Provincia:

"VIGATA" (nome fino a ieri di assoluta fantasia) = Scicli (RG)

con la sua "MARINELLA" = Punta Secca (o Capo Scalambri)

Fraz. di Santa Croce Camerina (RG).

 

« Un critico, recensendo il mio Cane di terracotta, ha scritto che Vigàta, il paese geograficamente inesistente nel quale ambiento tutti i miei romanzi, è "il centro più inventato della Sicilia più tipica" ».
    Andrea Camilleri

 

 

...e per maggior chiarezza...

 

Set di Santa Croce Camerina, 13/12/1999

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Ritrovamento del cadavere dell’avv. Rizzo

Alberto Sironi (regista) consiglia
la giusta posizione al “cadavere”

Truccatore all’opera

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Luca Zingaretti prova la scena

L’avv. Rizzo col proiettile in testa
ma ancora “vivo”

Intervista all’avv. Rizzo

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Luca Zingaretti ripassa il copione

Luca Zingaretti prova la scena

Cameraman, attrezzisti e segretaria di produzione in pausa

 

Set di Ragusa Ibla, 02/11/1998

Duomo di S. Giorgio, funerale

Fiammetta,
segretaria di produzione

Luca Zingaretti ripassa il copione

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...un occhio compiaciuto alle riprese

Saro Spata e Luigi Caruso, poliziotti componenti la squadra di Salvo Montalbano

Fotografo di scena, direttore della fotografia e cameraman durante una "pausa".

 

Set di Scicli, 21/12/1999

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Pausa con fotografi
e giornaliste

Conferenza stampa per
l’arresto di “Tanu u grecu”

Conferenza stampa per
l’arresto di “Tanu u grecu”

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Conferenza stampa per
l’arresto di “Tanu u grecu”

Conferenza stampa per
l’arresto di “Tanu u grecu”

Alberto Sironi (camicia rossa)
osserva attento i “suoi uomini”

Il fedelissimo Fazio a colloquio con costumiste, sarte e truccatrici

Fiammetta al lavoro

Pausa con fotografi, poliziotti
e giornaliste

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