Itinerari turistici...
SULLE TRACCE DI MONTALBANO
In collaborazione con
ESCLUSIVISTA della "Casa" (set cinematografico) del Commissario Montalbano
bed & breakfast
Da: "Sorrisi e canzoni TV" n.24 del 14/06/2003, pag.12 |
Casa di Montalbano: Vista sul mare
Le 5 Foto in alto sono
di proprietà DISCOVERINGSICILY e coperte da Copyright©
per gentile concessione
Per informazioni
DISCOVERINGSICILY
Tel. 0932/655566
UN TERRITORIO RICCO DI TESTIMONIANZE DEL PASSATO di Giuseppe Miccichè (Storico) Con
una posizione veramente privilegiata, dirimpetto all'arcipelago maltese
e spartiacque tra il versante che giunge fino alla Marza e quello che si
stende fino a Gela, il territorio santacrocese ebbe una crescente
rilevanza da quando venne colonizzato dai Cilliri di Siracusa al seguito
degli ecisti Dascone e Menacle. Già dai
secoli più lontani era stato abitato, come dimostrano i resti di
insediamenti con abbondante suppellettile e i sepolcreti sparsi qua e là
nell'entroterra, come pure le fondamenta di capanne circolari, studiati
da Paolo Orsi e Biagio Pace e in anni più recenti da Paola Pelagatti e
Giovanni Di Stefano. Sul versante di ponente
nel VI secolo a. C. venne a porsi Camarina, cogliendo e sviluppando le
potenzialità del sito sul piano economico e militare, quale crocevia di
molte rotte mediterranee e concreta espressione della epicrazia
siracusana, ma pagando poi, in date diverse, con la distruzione o
l'evacuazione, proprie volontà di autonomia dalla città‑madre ed
incoerenze di alleanze, fino al 258 a.C., quando
subì l'assalto delle milizie romane. Il tratto di mare
antistante l'antica città conobbe ancora una frequentazione abbastanza
vivace, come dimostrano le chiglie di navi e le anfore e i depositi di
monete che il nucleo operativo del Museo di Camarina ha localizzato e in
parte recuperato. La scomparsa di Camarina
almeno come entità urbanistica, economica e politica di grande rilievo
diede forza aggregativa ai suburbi che già da tempo sorgevano nel
versante est: Vigna di Mare, Anticaglie, Pirrera, Mirio, Cinta, San
Martino, determinando lo sviluppo delle Caucane, città articolata con
porticcioli naturali che le permettevano di ereditare una parte del
traffico via mare della sventurata città. Le testimonianze di
questo periodo storico fino al Cristianesimo emergono qua e là in siti
particolari entro un'area che dal mare giunge alle Muraglie. Importante
dovette essere Vigna ( o Bagno) di Mare, dove il Fazello vedeva una
chiesa sopra un colle, posta sopra colonne, detta "Steriopinto",
e dove oggi sono visibili frammenti di statue e cocciame vario
incorporati in case rurali e muri a secco. Una certa rilevanza
dovette avere l'insediamento della Pirrera sul pianoro sovrastante il
Mulino Vecchio, dove resistono ancora camerette sepolcrali con arcosoli
nelle pareti e i resti di una chiesetta con pavimento a mosaico scavata
nel '62 dal Gentili, già depositari di tavolette e lastre che ricordano
tra l'altro il presbitero Trifone. Non meno importante, anche per gli
sviluppi successivi, dovette essere, più a nord, un casale sul poggio
sovrastante la Fontana Paradiso, forse con rocca e tempio e archi
diffusi fino all'omonima "costa". Qui,
propriamente in località Mezzagnone, resiste al tempo un massiccio
edificio a cupola, in blocchi squadrati, osservato con giustificato
interesse e descritto dal Principe di Biscari, dall'Houel e poi dallo
Schubring e dall'Orsi, forse collegato alle tombe subdivali del Mirio ed
erroneamente detto da diversi "Bagno di mare" come ripetizione
di quello similare ( non più esistente) che sorgeva a Vigna di mare. A est di Punta Secca, in località Anticaglie (l'odierno. Parco di Caucana) si sviluppò un insediamento, oggi fondamenta di edifici e magazzini a più ambienti, e dai resti di una basilichetta con sepolture laterali. Segni della successiva età bizantina e di quella musulmana resistono negli approdi di Caucana, da cui, come attesta Procopio, nel 536 mosse Belisario per snidare i Vandali da Malta, in elementi della locale agricoltura e in altri di natura comportamentale e linguistica ancora oggi rilevabili nei toponimi, nel dialetto locale, in alcune tradizioni. Segni più cospicui testimoniano la successiva età normanna, qui iniziata dopo che nel 1091 dal porto di Rosacambra (Capo Scalambri, oggi Punta Secca) -come attestano il Malaterra e frà Simone da Lentini- s'era mosso il Conte Ruggero contro i musulmani dell'arcipelago maltese. L'antico casale nei pressi
della Fontana Paradiso e della massiccia costruzione del Mezzagnone tornò
allora a vivere, ereditando attività e coloni degli altri insediamenti,
forse recuperando l'antico castrum e il tempio intracimiteriale, un cui
dipinto, raffigurante Sant'Elena che ritrova la Croce di Cristo, diede il
nome, Casale Sanctae Crucis de
Rosacambra,
all'insediamento e al territorio fino al mare. Contrada Santalena, diffusamente esplorata tra il 1990 e il 1993, a seguito di lavori, poi interrotti, per la costruzione di un mercato, mostrò rocchi di colonne e blocchi di arenaria squadrati, appartenenti forse alla basilichetta cimiteriale, tombe di varia forma, resti di edifici con muratura a doppio paramento, e di una fornace. Dal mare, lungo il Vallone della Fontana fino a Santalena, questo patrimonio resiste, anche se con difficoltà crescente, alla erosione del tempo, costituendo motivo di forte richiamo per numerosi turisti e di vivo interesse per archeologi e studiosi.
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S. Croce Turisti attirati dalla “casa di Montalbano” Federico Dipasquale S. CROCE CAMERINA – L'effetto d'immagine creato dalla sere televisiva del commissario Montalbano ha acceso i riflettori su Punta Secca. Già negli anni passati, la borgata era stata rivalutata per la sua versatilità, adesso grazie all'“effetto Montalbano”, Punta Secca sta diventando polo d'attrazione turistico. Alla crescita non è stato abbinato l'incremento della recettività turistica, se si considera che i posti letto ufficialmente denunciati all'Aapit sono solo quelli dei vari camping di Punta Braccetto. Una nota positiva però arriva da due nuovi “bed and breakfast” sorti nel comprensorio e da una offerta crescente di abitazioni in affitto. Il problema è destinato ad acuirsi con l'approssimarsi dell'estate. Al Comune sono tante le richieste giunte da agenzie del nord Italia per prenotazioni in strutture tipo villaggi turistici o hotel-club, che, purtroppo, mancano. Dovrebbero sorgere, ma in futuro. Nelle osservazioni al Prg che si stanno discutendo in consiglio comunale ci sono iniziative di questo genere, segno evidente che qualcosa si sta muovendo. E' importante comunque vedere a Punta Secca comitive di gitanti che arrivano per visitare “la Casa di Montalbano”. Questo è certamente il segnale che la frazione sta diventando meta turistica. Da "La Gazzetta del Sud" del 28/04/2003
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Casa di Montalbano: alla sinistra del faro, in basso
Casa di Montalbano: in fondo sulla destra (sul mare) e P.zza Faro
Casa di Montalbano: sotto il Faro
Nota del WebMaster:
Nell'immensa rete Internet ho avuto modo di appurare quante e quali "non verità" siano state scritte sui "luoghi" della famosa serie televisiva "Il commissario Montalbano", quante e quali "manovre" per accaparrarsi la paternità di atmosfere e panorami che solo la nostra Provincia e il nostro Comune offrono (tanto da far intervenire personalmente in una intervista televisiva lo stesso Attore della Serie, Luca Zingaretti)... addirittura un Comune, Porto Empedocle, ha cambiato nome in VIGATA!!! Per questi motivi abbiamo deciso di dare il Nostro piccolo contributo sia ai nostri Luoghi sia, sopratutto, a chi, navigando in rete, si imbatta in uno degli innumerevoli Siti che decantano ciò che la Natura e la Storia hanno dato ad altri...
Per il Visitatore:
i Romanzi di Camilleri sono, in realtà, ambientati nell'Agrigentino
(indubbiamente bello e ricco di Storia anch'esso), ma
i Luoghi VISTI nella Serie televisiva sono PRATICAMENTE TUTTI nella nostra Provincia:
"VIGATA" (nome fino a ieri di assoluta fantasia) = Scicli (RG)
con la sua "MARINELLA" = Punta Secca (o Capo Scalambri)
Fraz. di Santa Croce Camerina (RG).
« Un critico, recensendo il mio Cane
di terracotta, ha scritto che Vigàta, il paese geograficamente
inesistente nel quale ambiento tutti i miei romanzi, è "il centro più
inventato della Sicilia più tipica" ».
Andrea Camilleri
...e per maggior chiarezza...
Set
di Santa Croce Camerina, 13/12/1999
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Ritrovamento
del cadavere dell’avv. Rizzo |
Alberto
Sironi (regista) consiglia |
Truccatore
all’opera |
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Luca
Zingaretti prova la scena |
L’avv.
Rizzo col proiettile in testa |
Intervista
all’avv. Rizzo |
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Luca
Zingaretti ripassa il copione |
Luca
Zingaretti prova la scena |
Cameraman,
attrezzisti e segretaria di produzione in pausa |
Set
di Ragusa Ibla, 02/11/1998
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Duomo di
S. Giorgio, funerale |
Fiammetta, |
Luca
Zingaretti ripassa il copione |
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...un
occhio compiaciuto alle riprese |
Saro
Spata e Luigi Caruso, poliziotti componenti la squadra di Salvo
Montalbano |
Fotografo
di scena, direttore della fotografia e cameraman durante una
"pausa". |
Set di Scicli, 21/12/1999
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Pausa
con fotografi |
Conferenza
stampa per |
Conferenza
stampa per |
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Conferenza
stampa per |
Conferenza
stampa per |
Alberto
Sironi (camicia rossa) |
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Il
fedelissimo Fazio a colloquio con costumiste, sarte e truccatrici |
Fiammetta
al lavoro |
Pausa
con fotografi, poliziotti |